Acido Butirrico: I 5 benefici che non ti aspetti

Definizione

L’acido butirrico (che in latino significa acido del burro ) fu scoperto per la prima volta da Lieben e Rossi nel 1869. Noto anche come acido butanoico, l’acido butirrico è un acido grasso saturo a catena corta che si trova naturalmente nel latte e nei  derivati come il burro crudo, il formaggio e altri prodotti lattiero-caseari. Ha un odore sgradevole e un sapore acre con un retrogusto dolciastro (simile all’etere).

L’acido butirrico viene utilizzato nella produzione di vari esteri, come ad esempio il metilbutirrato, che hanno aromi e sapori gradevoli e vengono usati come additivi in alimenti, profumi, vernici, prodotti farmaceutici e disinfettanti. Viene anche utilizzato per la produzione di materie plastiche, plastificanti, tensioattivi e ausiliari tessili.

L’acido butirrico è anche prodotto dai batteri dell’intestino quando vengono consumati  determinati carboidrati e fibre ed è la fonte di energia preferita dei batteri che vivono nel  colon; una delle molte ragioni per cui ha un effetto così positivo sulla salute intestinale.

All’acido butirrico sono state attribuite diverse proprietà benefiche che spaziano da quelle antinfiammatorie a quelle che prevengono lo sviluppo di cellule cancerogene.

Vediamone alcuni nel dettaglio:

1. Proprietà anti-infiammatorie

L’acido butirrico sembra avere ottime proprietà anti-infiammatorie grazie alla  capacità di sopprimere l’attività di alcune proteine che scatenano l’infiammazione.

In particolare aiuta a controllare la risposta immunitaria regolando l’attività dei linfociti T. Le cellule T, attraverso un complesso meccanismo che si avvale di marcatori chiamati MHC, sono in grado di riconoscere e distruggere le cellule patogene risparmiando quelle sane; se però non funzionano correttamente il sistema immunitario può arrivare ad attaccare organi come il pancreas (diabete di tipo 1) o la tiroide.

Il possibile legame tra queste cellule e l’acido butirrico è una scoperta davvero considerevole per le eventuali applicazioni di questa sostanza nel trattare patologie infiammatorie e autoimmuni come il morbo di Crohn o il diabete di tipo 1.

Uno studio recentemente condotto ha rilevato che i supplementi di butirrato per via orale hanno migliorato i sintomi della malattia di Crohn in 9 su 13 pazienti, mentre altre ricerche hanno riscontrato che nelle persone con diabete di tipo 1 sono assenti alcuni batteri responsabili della produzione di acido butirrico suggerendo che la loro integrazione potrebbe essere utile nella gestione della malattia.

2. Perdita di peso

L’acido butirrico potrebbe dimostrarsi un asso nella manica per chi vuol perdere peso.

La ricerca dimostra che gli acidi grassi a catena corta come il butirrato hanno effetti metabolici positivi contribuendo a migliorare la sensibilità all’insulina e l’equilibrio energetico.

Altri studi hanno evidenziato che l’acido butirrico aiuta a tenere sotto controllo il peso corporeo stimolando gli ormoni dell’intestino e aumentando la sintesi di leptina (importante nella regolazione dell’appetito).

Si sta studiando anche il ruolo degli acidi grassi a catena corta, incluso il butirrato, sull’obesità. I dati raccolti finora sono però per certi versi contrastanti: alcune ricerche mostrano che le persone obese hanno una quantità maggiore di butirrato nelle feci; altre invece suggeriscono che chi soffre di obesità ha una minore capacità di fermentare i carboidrati in butirrato. Le persone normopeso d’altra parte hanno più batteri che producono butirrato nell’intestino rispetto alle persone obese.

3. Digestione e benessere intestinale

Da studi recenti è emerso che l’acido butirrico ha un impatto positivo sulla salute dell’intero intestino. E’ stato dimostrato infatti che un supplemento di butirrato migliora i sintomi della colite ulcerosa e della malattia di Crohn, mentre secondo differenti ricerche il butirrato rappresenterebbe una “terapia promettente” per la sindrome dell’intestino irritabile.

E’ importante considerare che la maggior parte di queste malattie è scatenata dall’infiammazione sulla quale l’acido butirrico risulta efficace.

L’acido butirrico ha anche dimostrato la propria efficacia nell’aiutare a ridurre i sintomi della sindrome della permeabilità intestinale, uno dei disturbi digestivi correlato alle patologie autoimmuni.

4. Lotta contro l’insorgenza di patologie tumorali

Alcuni degli studi più famosi condotti sull’acido butirrico mostrano ottime potenzialità di utilizzo di questo acido nella lotta contro cancro e in particolare contro il cancro del colon-retto. Si ritiene che un aumento del tasso di proliferazione delle cellule del colon sia un fattore di rischio per il cancro.

Tutte le cellule del colon hanno un ciclo di vita predeterminato da un processo chiamato apoptosi e l’equilibrio tra i livelli di proliferazione e apoptosi è fondamentale per mantenersi sani. Da test in vitro è emerso che il butirrato stimola la proliferazione delle cellule sane del colon mentre stimola l’apoptosi nelle cellule tumorali.

Si può ipotizzare quindi che la combinazione di una dieta ricca di fibre (che equivale a più acido butirrico prodotto), di una flora intestinale sana (che alimenta il butirrato) e una diminuzione dell’infiammazione (coadiuvata dalla presenza dell’acido butirrico)  sia  un ottimo scudo contro le patologie del colon-retto.

5. Lotta contro l’insulino-resistenza

L’acido butirrico è risultato promettente anche nella lotta contro l’insulino-resistenza. In numerosi studi  è stato riscontrato che il supplemento con butirrato migliora i livelli di glucosio, la sensibilità all’insulina e persino  la funzione mitocondriale.

Acido butirrico nella dieta

L’acido butirrico si trova, come dice la parola stessa, nel burro e in altri prodotti caseari come latte e formaggi.

E’ utile ricordare che anche i batteri presenti nel tratto gastrointestinale possono produrre quantità significative di butirrato fermentando fibre alimentari e carboidrati non digeribili. Consumare cibi ricchi di fibre come orzo, avena, riso integrale e crusca è quindi un modo più che salutare per ottenere acido butirrico.