Vivere più a lungo? 5 cose che non sai sul resveratrolo

Il resveratrolo, che fa parte dei composti polifenolici di origine vegetale, si può trovare in diverse piante e bacche: nel Polygonum cuspidatum, ad esempio, una pianta usata nella tradizione orientale come cura per le malattie caridache, in alcuni tipi di arachidi, nei frutti di bosco e, in concentrazione maggiore, nella buccia degli acini d’uva. Negli ultimi anni il resveratrolo è stato oggetto di numerose ricerche per l’azione antiaging, perché combatte l’invecchiamento cellulare e, in generale, per gli effetti benefici che avrebbe per il nostro organismo, tanto da essere considerato uno degli antiossidanti per eccellenza. Le ricerche finora effettuate, i cui risultati non sono sempre conformi tra loro, coinvolgono colture in vitro e sono ancora insufficienti per determinare il dosaggio e la biodisponibilità cioè la capacità del corpo umano di assorbire la sostanza.

 IL PARADOSSO FRANCESE

A metà degli anni ’90, quando l’interesse per il resveratrolo in campo scientifico era appena sorto, si pensava a questo integratore come ad una possibile spiegazione per quello che viene definito “Il paradosso francese”. Studiando la correlazione tra patologie cardiovascolari e la dieta ad alto contenuto di grassi in alcune popolazioni europee, i ricercatori si sono scontrati con la bassa incidenza di malattie cardiache della popolazione francese, da sempre amante del vino, a dispetto di una dieta relativamente ricca di queste sostanze. Si è quindi pensato che il consumo di vino, ricco di resveratrolo, potesse incidere positivamente sulla nostra salute.

Purtroppo però affollare le osterie non sarebbe affatto salutare! Il contenuto di resveratrolo infatti dipende molto dal tempo di fermentazione e dal tipo di uva utilizzato, ma la quantità non sarebbe comunque sufficiente a coprire quella usata negli esperimenti di laboratorio. Per beneficiare appieno degli effetti antitumorali, antiaging e sul sistema cardiovascolare del resveratrolo dovremmo assumere circa 5 litri di vino al giorno, che purtroppo devasterebbero anche l’organismo più forte e robusto. Ecco quindi che un buon integratore alimentare può venirci in aiuto!

  1. PER IL CUORE

Uno degli aspetti più intriganti del resveratrolo è il suo ruolo nel meccanismo che regola i progenitori delle cellule endoteliali che sono dei componenti basilari per la salute del cuore. Si pensa infatti che queste cellule possano funzionare da indicatori chiave per stabilire la corretta funzionalità dell’apparato cardiovascolare: più sono numerose infatti e più l’organismo è in salute. E’ stato dimostrato che il loro numero decresce nei pazienti diabetici, ipertesi e negli anziani. Queste cellule sono a loro volta legate ai livelli di colesterolo che si è scoperto essere così dannoso proprio perché abbassa il numero dei progenitori delle cellule endoteliali. Il resveratrolo viceversa sembra aumentare il numero di queste cellule nella circolazione periferica.

  1. EFFETTO ANTIAGING

Studi di laboratorio hanno dimostrato gli effetti positivi del resveratrolo nel combattere molte delle malattie associate alla vecchiaia anche se specifici studi sull’uomo devono ancora essere condotti. Come tutti i tipi di polifenoli anche il resveratrolo è in grado di combattere lo stress ossidativo e di incentivare i meccanismi di riparazione cellulare prevenendo numerose malattie legate all’avanzare degli anni.

Lo stress ossidativo è facilmente misurabile con un test in farmaci. Questa valutazione dell’equilibrio fra radicali liberi e meccanismi antiossidanti è consigliata sempre prima di intraprendere una integrazione nutrizionale. Gli integratori non sono farmaci ma possono avere comunque effetti indesiderati e controindicazioni.

  1. NELLA LOTTA CONTRO IL CANCRO

In aggiunta ai benefici sul cuore e antiaging si pensa che il resveratrolo possa promuovere la longevità anche per alcune caratteristiche che, se confermate, lo renderebbero un valido aiuto nella lotta contro il cancro.

Nello specifico uno studio pubblicato sulla rivista eLife sostiene che questa sostanza possa agire come inibitore della proteina pro-infiammatoria interleuchina 6 (IL-6)  ai cui alti livelli può corrispondere l’alta percentuale di mortalità di pazienti affetti dal cancro.

E’ ancora in corso inoltre, anche se solo su colture di cellule, lo studio che tenta di dimostrare come il resveratrolo possa rallentare la crescita di cellule tumorali tramite l’angiogenesi.

  1. PER IL CONTROLLO DEL METABOLISMO

In uno studio pubblicato nel 2006 nella rivista Cell, alcuni ricercatori francesi hanno scoperto che il resveratrolo protegge i topi contro l’insulino-resistenza e l’obesità. Inoltre, i topi a cui è stato somministrato questo integratore, hanno dimostrato livelli di resistenza migliori durante l’esercizio fisico.

I ricercatori francesi hanno ipotizzato che il resveratrolo può contribuire a controllare l’aumento di peso potenziando il dispendio di energia. Lo studio condotto ipotizza quindi che il resveratrolo possa essere utile nella prevenzione e nel trattamento di alcuni disturbi metabolici,  come la malattia di Alzheimer e la malattia di Parkinson, due condizioni neurodegenerative legate all’avanzare dell’età.